Sebbene le responsabilità siano ancora ampiamente da accertare, emergono alcuni particolari circa le coperture assicurative stipulate da Aspi per coprire i danni in conseguenza della tragedia di Genova.
Subito dopo il crollo, i riassicuratori di Swiss Re si era affrettati a far sapere di essere coinvolti in prima linea nella tragedia e avevano aggiunto di essersi subito “messi al lavoro per supportare i propri clienti per il sostegno alle persone coinvolte e ai loro familiari”.
La copertura sui danni diretti, cioè quella che servirebbe per ricostruire il ponte, sembrerebbe adeguata (300 milioni), anche se non sono da sottovalutare gli alti costi per la demolizione, con conseguente sgombero di numerose abitazioni.
Le carenze maggiori riguarderebbero le coperture per responsabilità civile, ovvero quelle per i danni provocati ai terzi coinvolti. Il massimale sembrerebbe aggirarsi intorno ai 100 milioni, decisamente insufficiente rispetto ai danni che si preannunciano.
A quella somma potrebbero aggiungersi altri rimborsi per le polizze di responsabilità civile degli amministratori (le cosiddette D&O), ma anche in questo caso le responsabilità sono ancora tutte da verificare.
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